mercoledì 21 ottobre 2009

La bistecca che distrugge il pianeta


Prendo spunto da un articolo di Alessandra Farkas tratto dal Corriere della sera....



"NEW YORK – L’impatto ambientale del consumo di carne è molto più devastante di quanto non si sia pensato fino ad ora. Lo affermano gli scienziati americani Robert Goodland e Jeff Anhang, co-autori di Livestock and Climate Change, uno studio pubblicato sull’ultimo numero dell’autorevole World Watch magazine dove affermano che oltre metà dei gas serra (o GHG) prodotti oggi dall’uomo sono emessi dagli allevamenti industriali di bestiame.
La carne presente nella nostra dieta è responsabile, insomma, dell'immissione in atmosfera di una quantità di gas serra - anidride carbonica (CO2), metano, ossido di azoto e simili – ben maggiore di quella immessa dai mezzi di trasporto o dalle industrie. Il motivo? Per la produzione di 225 grammi di patate si emette una quantità di CO2 pari a quella generata dal guidare un'auto per 300 metri. Per la stessa quantità di asparagi, è come guidare la stessa auto per 440 metri. Per la carne di pollo, molto di più: 1,17 km, per il maiale 4,1 km, per il manzo 15,8 chilometri.
La conclusione dei due ricercatori è drastica quanto inevitabile: “Per invertire il devastante trend che sta inesorabilmente modificando il clima del pianeta Terra basterebbe sostituire i prodotti animali con quelli a base di soia o di altre colture vegetali. “Questo approccio avrebbe effetti molto più rapidi sulle emissioni di GHG e sull’effetto serra di qualsiasi altra iniziativa per rimpiazzare i combustibili fossili con energia rinnovabile”, affermano i due esperti.

Non si tratta, insomma, dell’ennesima moda alimentare o imperativo etico-religioso ma di una condicio sine qua nonper assicurarsi che il nostro meraviglioso pianeta esista ancora per i figli dei nostri figli. Prima che sia troppo tardi. "

La cosa positiva di tutto questo è che si continua a studiare e che qualcuno ogni tanto alza la sua voce in mezzo al gruppo e cerca di dare un allarme....

Il lato negativo è che queste notizie sono sempre in terza o quarta pagina, minuscole, sperdute, e che dopo averle lette un 90% dei lettori si alza dalla poltrona e va a farsi un hamburger...

Non siamo abituati ad ascoltare seriamente e con coscienza nessun messaggio a meno che non ci tocchi profondamente nella sfera personale, non siamo abituati a pensare che il mondo cambia proprio grazie a quello che ogni giorno milioni di persone possono fare o non fare.

Gli allevamenti non sono soltanto un luogo di tortura per gli animali ma mettono a rischio la salvaguardia di tutta la natura... ma come per altre innumerevoli cose, forse saremo pronti a notarlo solo quando sarà troppo tardi e l'unica cosa possibile da fare sarà correre ai ripari...

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